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Comunicato del Coordinamento Nazionale: sui fatti di Cagliari e la nostra risposta



Nella serata di ieri, 18 ottobre 2022, la palazzina che ospita l’Aula Magna dell’Università di Cagliari, occupata fino a poche ore prima da studenti, si è accartocciata ed è crollata su se stessa. 

Apprendiamo con sconcerto e rabbia la notizia e ne vogliamo sottolineare diversi aspetti. 

In primis, per quella che è la nostra identità di studenti contrari al green pass, non possiamo non sottolineare come il concetto di sicurezza e di salute che è stato brandito dal governo e calato come una scure sulle nostre vite poco più di un anno fa con l’introduzione dell’infame tessera verde per frequentare gli spazi universitari non possa che essere considerato strumentale per spingere un’agenda politica autoritaria. 

Dov’è la sicurezza in edifici che ci possono cadere addosso da un momento all’altro e dove spesso i soldi per le mere manutenzioni vengono utilizzati per fini completamente inutili alla migliore vita di noi tutti (dal finanziamento universitario a ricerche belliche a “innovazioni digitali” come il controllo digitale dentro i poli)? Dov’è la salute pubblica in notizie del genere? 

Episodi come questo confermano infatti come non vi sia in realtà alcun interesse per la protezione dell’incolumità degli studenti, stanti le ben note condizioni di inadeguatezza degli edifici universitari. 

In secondo luogo è stato proposto dall’Università di continuare in DAD le lezioni che non si possono svolgere in presenza all’interno del polo. Anche qui le contraddizioni visibili sono molteplici: una misura che era stata introdotta per far fronte a quella che veniva definita una “situazione emergenziale” diventa invece il modo per sopperire alle mancanze quotidiane, in un quadro dove praticamente ovunque a livello nazionale la DAD è stata quest’anno cancellata per “obbligare” gli studenti a tornare in presenza, anche quelli impossibilitati da dati oggettivi (studenti idonei non beneficiari di borsa di studio e posto alloggio, gravi situazioni familiari, studenti-lavoratori, emergenze abitative). A prescindere da quanto vogliono trasmettere i vari comunicati ufficiali di chiunque detenga una briciola di potere, non siamo tutti sulla stessa barca e l’opportunità o meno dell’utilizzo degli strumenti è decisa unilateralmente sulla base dei bisogni del politicante e/o amministratore di turno.  

Da ultimo apprendiamo la dichiarazione del Sindaco Paolo Truzzu: “Il Signore ci ha graziati”, molto simile a tante parole sentite in questi anni, di emergenza in emergenza, su un fantomatico fato avverso e sulla necessità di un intervento divino riparatore. Non è il Signore che deve graziare, ma la magistratura che deve indagare. 

Ci auguriamo, purtroppo senza sperarci troppo, che, almeno questa volta, qualcuno paghi per questo disastro. Ci auguriamo anche che, ora che l’attenzione mediatica è passata avanti, chi ha creduto veramente alla nostra pericolosità “clinica” possa ben comprendere da dove vengano i reali pericoli per la propria incolumità.

Come atto di protesta noi studenti stiamo occupando e continueremo a occupare l’Aula Capitini dell’ateneo.

A cura di SCGP Cagliari, SCGP Pisa, SCGP Bologna, SCGP Risorgente, SCGP Trieste, SCGP Bergamo, SCGP Pavia, SCGP Perugia, SCGP Venezia

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